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								| VANGELO DI MARCO (II)
   
                  
                    | Marco - Capitolo 9 [1] E diceva loro: «In verità vi dico: vi sono 
                        alcuni qui presenti, che non morranno senza aver visto il 
                      regno di Dio venire con potenza».  |  
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                      La trasfigurazione 
   |   [2] Dopo sei giorni, Gesù prese con sé Pietro, 
                        Giacomo e Giovanni e li portò sopra un monte alto, 
                        in un luogo appartato, loro soli. Si trasfigurò davanti 
                        a loro [3] e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun 
                        lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche.
 [4] E apparve loro Elia con Mosè e discorrevano con 
                        Gesù.
 [5] Prendendo allora la parola, Pietro disse a Gesù: 
                        «Maestro, è bello per noi stare qui; facciamo 
                        tre tende, una per te, una per Mosè e una per Elia!».
 [6] Non sapeva infatti che cosa dire, poiché erano 
                        stati presi dallo spavento.
 [7] Poi si formò una nube che li avvolse nell'ombra 
                        e uscì una voce dalla nube: «Questi è 
                        il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!».
 [8] E subito guardandosi attorno, non videro più nessuno, 
                      se non Gesù solo con loro.
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                    | Domanda su Elia
 [9] Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non 
                        raccontare a nessuno ciò che avevano visto, se non 
                        dopo che il Figlio dell'uomo fosse risuscitato dai morti. [10] Ed essi tennero per sé la cosa, domandandosi però 
                        che cosa volesse dire risuscitare dai morti.
 [11] E lo interrogarono: «Perché gli scribi dicono 
                        che prima deve venire Elia?».
 [12] Egli rispose loro: «Sì, prima viene Elia 
                        e ristabilisce ogni cosa; ma come sta scritto del Figlio dell'uomo? 
                        Che deve soffrire molto ed essere disprezzato.
 [13] Orbene, io vi dico che Elia è gia venuto, ma hanno 
                        fatto di lui quello che hanno voluto, come sta scritto di 
                      lui».
 L'epilettico indemoniato [14] E giunti presso i discepoli, li videro circondati da molta 
                        folla e da scribi che discutevano con loro. [15] Tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e 
                        corse a salutarlo.
 [16] Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete 
                        con loro?».
 [17] Gli rispose uno della folla: «Maestro, ho portato 
                        da te mio figlio, posseduto da uno spirito muto.
 [18] Quando lo afferra, lo getta al suolo ed egli schiuma, 
                        digrigna i denti e si irrigidisce. Ho detto ai tuoi discepoli 
                        di scacciarlo, ma non ci sono riusciti».
 [19] Egli allora in risposta, disse loro: «O generazione 
                        incredula! Fino a quando starò con voi? Fino a quando 
                        dovrò sopportarvi? Portatelo da me».
 [20] E glielo portarono. Alla vista di Gesù lo spirito 
                        scosse con convulsioni il ragazzo ed egli, caduto a terra, 
                        si rotolava spumando.
 [21] Gesù interrogò il padre: «Da quanto 
                        tempo gli accade questo?». Ed egli rispose: «Dall'infanzia;
 [22] anzi, spesso lo ha buttato persino nel fuoco e nell'acqua 
                        per ucciderlo. Ma se tu puoi qualcosa, abbi pietà di 
                        noi e aiutaci».
 [23] Gesù gli disse: «Se tu puoi! Tutto è 
                        possibile per chi crede».
 [24] Il padre del fanciullo rispose ad alta voce: «Credo, 
                        aiutami nella mia incredulità».
 [25] Allora Gesù, vedendo accorrere la folla, minacciò 
                        lo spirito immondo dicendo: «Spirito muto e sordo, io 
                        te l'ordino, esci da lui e non vi rientrare più».
 [26] E gridando e scuotendolo fortemente, se ne uscì. 
                        E il fanciullo diventò come morto, sicché molti 
                        dicevano: «E' morto».
 [27] Ma Gesù, presolo per mano, lo sollevò ed 
                        egli si alzò in piedi.
 [28] Entrò poi in una casa e i discepoli gli chiesero 
                        in privato: «Perché noi non abbiamo potuto scacciarlo?».
 [29] Ed egli disse loro: «Questa specie di demòni 
                        non si può scacciare in alcun modo, se non con la preghiera».
 Secondo annunzio della passione [30] Partiti di là, attraversavano la Galilea, ma 
                        egli non voleva che alcuno lo sapesse. [31] Istruiva infatti i suoi discepoli e diceva loro: «Il 
                        Figlio dell'uomo sta per esser consegnato nelle mani degli 
                        uomini e lo uccideranno; ma una volta ucciso, dopo tre giorni, 
                        risusciterà».
 [32] Essi però non comprendevano queste parole e avevano 
                        timore di chiedergli spiegazioni.
 
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                       Chi è il più grande?
 |  [33] Giunsero intanto a Cafarnao. E quando fu in casa, chiese 
                        loro: «Di che cosa stavate discutendo lungo la via?». [34] Ed essi tacevano. Per la via infatti avevano discusso 
                        tra loro chi fosse il più grande.
 [35] Allora, sedutosi, chiamò i Dodici e disse loro: 
                        «Se uno vuol essere il primo, sia l'ultimo di tutti 
                        e il servo di tutti».
 [36] E, preso un bambino, lo pose in mezzo e abbracciandolo 
                        disse loro:
 
 [37] «Chi accoglie uno di questi bambini nel mio nome, 
                        accoglie me; chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che 
                      mi ha mandato».
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                    | Uso del nome di Gesù
 [38] Giovanni gli disse: «Maestro, 
                        abbiamo visto uno che scacciava i demòni nel tuo nome 
                        e glielo abbiamo vietato, perché non era dei nostri». [39] Ma Gesù disse: «Non glielo proibite, perché 
                        non c'è nessuno che faccia un miracolo nel mio nome 
                        e subito dopo possa parlare male di me.
 [40] Chi non è contro di noi è per noi.
  Carità verso i discepoli [41] Chiunque vi darà da bere un 
                        bicchiere d'acqua nel mio nome perché siete di Cristo, 
                      vi dico in verità che non perderà la sua ricompensa.  |  
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                      Lo scandalo

   |   [42] Chi scandalizza uno di questi piccoli 
                        che credono, è meglio per lui che gli si metta una 
                        macina da asino al collo e venga gettato nel mare. [43] Se la tua mano ti scandalizza, tagliala: è meglio 
                        per te entrare nella vita monco, che con due mani andare nella 
                        Geenna, nel fuoco inestinguibile.
 [44] - [45] Se il tuo piede ti scandalizza, taglialo: è 
                        meglio per te entrare nella vita zoppo, che esser gettato 
                        con due piedi nella Geenna.
 [46] - [47] Se il tuo occhio ti scandalizza, cavalo: è 
                        meglio per te entrare nel regno di Dio con un occhio solo, 
                        che essere gettato con due occhi nella Geenna,
 [48] dove il loro verme non muore e il fuoco non si estingue.
 [49] Perché ciascuno sarà salato con il fuoco.
 [50] Buona cosa il sale; ma se il sale diventa senza sapore, 
                        con che cosa lo salerete? Abbiate sale in voi stessi e siate 
                      in pace gli uni con gli altri».
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                    | Marco - Capitolo 10
Questione sul divorzio [1] Partito di là, si recò nel 
                        territorio della Giudea e oltre il Giordano. La folla accorse 
                        di nuovo a lui e di nuovo egli l'ammaestrava, come era solito 
                        fare. [2] E avvicinatisi dei farisei, per metterlo alla prova, gli 
                        domandarono: «E' lecito ad un marito ripudiare la propria 
                        moglie?».
 [3] Ma egli rispose loro: «Che cosa vi ha ordinato Mosè?».
 [4] Dissero: «Mosè ha permesso di scrivere un 
                        atto di ripudio e di rimandarla».
 [5] Gesù disse loro: «Per la durezza del vostro 
                        cuore egli scrisse per voi questa norma.
 [6] Ma all'inizio della creazione Dio li creò maschio 
                        e femmina;
 [7] per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre 
                        e i due saranno una carne sola.
 [8] Sicché non sono più due, ma una sola carne.
 [9] L'uomo dunque non separi ciò che Dio ha congiunto».
 [10] Rientrati a casa, i discepoli lo interrogarono di nuovo 
                        su questo argomento. Ed egli disse:
 [11] «Chi ripudia la propria moglie e ne sposa un'altra, 
                        commette adulterio contro di lei;
 [12] se la donna ripudia il marito e ne sposa un altro, commette 
                      adulterio».
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                    | Gesù e i bambini
[13] Gli presentavano dei bambini perché li 
                        accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. [14] Gesù, al vedere questo, s'indignò 
                        e disse loro: «Lasciate che i bambini vengano 
                        a me e non glielo impedite, perché a chi è 
                        come loro appartiene il regno di Dio.
 [15] In verità vi dico: Chi non accoglie il regno 
                        di Dio come un bambino, non entrerà in esso».
 [16] E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani 
                      sopra di loro li benediceva.
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                    | L'uomo ricco
 [17] Mentre usciva per mettersi in viaggio, un tale 
                        gli corse incontro e, gettandosi in ginocchio davanti 
                        a lui, gli domandò: «Maestro buono, che 
                        cosa devo fare per avere la vita eterna?». [18] Gesù gli disse: «Perché mi 
                        chiami buono? Nessuno è buono, se non Dio solo.
 [19] Tu conosci i comandamenti: Non uccidere, non commettere 
                        adulterio, non rubare, non dire falsa testimonianza, 
                        non frodare, onora il padre e la madre».
 [20] Egli allora gli disse: «Maestro, tutte queste 
                        cose le ho osservate fin dalla mia giovinezza».
 [21] Allora Gesù, fissatolo, lo amò e 
                        gli disse: «Una cosa sola ti manca: và, 
                        vendi quello che hai e dàllo ai poveri e avrai 
                        un tesoro in cielo; poi vieni e seguimi».
 [22] Ma egli, rattristatosi per quelle parole, se ne 
                        andò afflitto, poiché aveva molti beni.
  Il pericolo delle ricchezze [23] Gesù, volgendo lo sguardo attorno, disse 
                        ai suoi discepoli: «Quanto difficilmente coloro 
                        che hanno ricchezze entreranno nel regno di Dio!». [24] I discepoli rimasero stupefatti a queste sue parole; 
                        ma Gesù riprese: «Figlioli, com'è 
                        difficile entrare nel regno di Dio!
 [25] E' più facile che un cammello passi per 
                        la cruna di un ago, che un ricco entri nel regno di 
                        Dio».
 [26] Essi, ancora più sbigottiti, dicevano tra 
                        loro: «E chi mai si può salvare?».
 [27] Ma Gesù, guardandoli, disse: «Impossibile 
                        presso gli uomini, ma non presso Dio! Perché 
                        tutto è possibile presso Dio».
  Ricompensa promessa alla rinuncia [28] Pietro allora gli disse: «Ecco, noi abbiamo 
                        lasciato tutto e ti abbiamo seguito». [29] Gesù gli rispose: «In verità 
                        vi dico: non c'è nessuno che abbia lasciato casa 
                        o fratelli o sorelle o madre o padre o figli o campi 
                        a causa mia e a causa del vangelo,
 [30] che non riceva gia al presente cento volte tanto 
                        in case e fratelli e sorelle e madri e figli e campi, 
                        insieme a persecuzioni, e nel futuro la vita eterna.
 [31] E molti dei primi saranno ultimi e gli ultimi i 
                        primi».
  Terzo annunzio della passione [32] Mentre erano in viaggio per salire a Gerusalemme, 
                        Gesù camminava davanti a loro ed essi erano stupiti; 
                        coloro che venivano dietro erano pieni di timore. Prendendo 
                        di nuovo in disparte i Dodici, cominciò a dir 
                        loro quello che gli sarebbe accaduto: [33] «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio 
                        dell'uomo sarà consegnato ai sommi sacerdoti 
                        e agli scribi: lo condanneranno a morte, lo consegneranno 
                        ai pagani,
 [34] lo scherniranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno 
                        e lo uccideranno; ma dopo tre giorni risusciterà».
  La domanda dei figli di Zebedeo [35] E gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli 
                        di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, noi vogliamo 
                        che tu ci faccia quello che ti chiederemo». [36] Egli disse loro: «Cosa volete che io faccia 
                        per voi?». Gli risposero:
 [37] «Concedici di sedere nella tua gloria uno 
                        alla tua destra e uno alla tua sinistra».
 [38] Gesù disse loro: «Voi non sapete ciò 
                        che domandate. Potete bere il calice che io bevo, o 
                        ricevere il battesimo con cui io sono battezzato?». 
                        Gli risposero: «Lo possiamo».
 [39] E Gesù disse: «Il calice che io bevo 
                        anche voi lo berrete, e il battesimo che io ricevo anche 
                        voi lo riceverete.
 [40] Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non 
                        sta a me concederlo; è per coloro per i quali 
                        è stato preparato».
  I capi devono servire [41] All'udire questo, gli altri dieci si sdegnarono 
                        con Giacomo e Giovanni. [42] Allora Gesù, chiamatili a sé, disse 
                        loro: «Voi sapete che coloro che sono ritenuti 
                        capi delle nazioni le dominano, e i loro grandi esercitano 
                        su di esse il potere.
 [43] Fra voi però non è così; ma 
                        chi vuol essere grande tra voi si farà vostro 
                        servitore,
 [44] e chi vuol essere il primo tra voi sarà 
                        il servo di tutti.
 [45] Il Figlio dell'uomo infatti non è venuto 
                        per essere servito, ma per servire e dare la propria 
                      vita in riscatto per molti».
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                    |  Il cieco all'uscita di Gerico [46] E giunsero a Gerico. E mentre partiva da Gerico 
                        insieme ai discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, 
                        Bartimèo, cieco, sedeva lungo la strada a mendicare. [47] Costui, al sentire che c'era Gesù Nazareno, 
                        cominciò a gridare e a dire: «Figlio di 
                        Davide, Gesù, abbi pietà di me!».
 [48] Molti lo sgridavano per farlo tacere, ma egli gridava 
                        più forte: «Figlio di Davide, abbi pietà 
                        di me!».
 [49] Allora Ges  ù si fermò e disse: «Chiamatelo!». 
                        E chiamarono il cieco dicendogli: «Coraggio! Alzati, 
                        ti chiama!».
 [50] Egli, gettato via il mantello, balzò in 
                        piedi e venne da Gesù.
 [51] Allora Gesù gli disse: «Che vuoi che 
                        io ti faccia?». E il cieco a lui: «Rabbunì, 
                        che io riabbia la vista!».
 [52] E Gesù gli disse: «Và, la tua 
                        fede ti ha salvato». E subito riacquistò 
                      la vista e prese a seguirlo per la strada.
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                    | Marco - Capitolo 11
IV. IL MINISTERO DI GESU' A GERUSALEMMEIngresso messianico in Gerusalemme
 [1] Quando si avvicinarono a Gerusalemme, verso Bètfage 
                        e Betània, presso il monte degli Ulivi, mandò 
                        due dei suoi discepoli [2] e disse loro: «Andate nel villaggio che vi 
                        sta di fronte, e subito entrando in esso troverete un 
                        asinello legato, sul quale nessuno è mai salito. 
                        Scioglietelo e conducetelo.
 [3] E se qualcuno vi dirà: Perché fate 
                        questo?, rispondete: Il Signore ne ha bisogno, ma lo 
                        rimanderà qui subito».
 [4] Andarono e trovarono un asinello legato vicino a 
                        una porta, fuori sulla strada, e lo sciolsero.
 [5] E alcuni dei presenti però dissero loro: 
                        «Che cosa fate, sciogliendo questo asinello?».
 
 
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                    | [6] Ed essi risposero come aveva detto loro il Signore. 
                        E li lasciarono fare. [7] Essi condussero l'asinello da Gesù, e vi 
                        gettarono sopra i loro mantelli, ed egli vi montò 
                        sopra.
 [8] E molti stendevano i propri mantelli sulla strada 
                        e altri delle fronde, che avevano tagliate dai campi.
 [9] Quelli poi che andavano innanzi, e quelli che venivano 
                        dietro gridavano:
 Osanna!
 Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
 [10] Benedetto il regno che viene, del nostro padre 
                        Davide!
 Osanna nel più alto dei cieli!
 [11] Ed entrò a Gerusalemme, nel tempio. E dopo 
                        aver guardato ogni cosa attorno, essendo ormai l'ora 
                      tarda, uscì con i Dodici diretto a Betània.
 Il fico sterile [12] La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, 
                        ebbe fame. [13] E avendo visto di lontano un fico che aveva delle 
                        foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse 
                        qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro 
                        che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi.
 [14] E gli disse: «Nessuno possa mai più 
                        mangiare i tuoi frutti». E i discepoli l'udirono.
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                    |  |  
                    | I venditori cacciati dal tempio
 
 

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                      [15] Andarono intanto a Gerusalemme. Ed entrato nel 
                        tempio, si mise a scacciare quelli che vendevano e comperavano 
                        nel tempio; rovesciò i tavoli dei cambiavalute 
                        e le sedie dei venditori di colombe [16] e non permetteva che si portassero cose attraverso 
                        il tempio.
 [17] Ed insegnava loro dicendo: «Non sta forse 
                        scritto:
 La mia casa sarà chiamata
 casa di preghiera per tutte le genti?
 Voi invece ne avete fatto una spelonca di ladri!».
 [18] L'udirono i sommi sacerdoti e gli scribi e cercavano 
                        il modo di farlo morire. Avevano infatti paura di lui, 
                        perché tutto il popolo era ammirato del suo insegnamento.
 [19] Quando venne la sera uscirono dalla città.
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                    | Il fico seccato. Fede e preghiera
 [20] La mattina seguente, passando, videro il fico 
                        seccato fin dalle radici. [21] Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: «Maestro, 
                        guarda: il fico che hai maledetto si è seccato».
 [22] Gesù allora disse loro: «Abbiate fede 
                        in Dio!
 [23] In verità vi dico: chi dicesse a questo 
                        monte: Lèvati e gettati nel mare, senza dubitare 
                        in cuor suo ma credendo che quanto dice avverrà, 
                        ciò gli sarà accordato.
 [24] Per questo vi dico: tutto quello che domandate 
                        nella preghiera, abbiate fede di averlo ottenuto e vi 
                        sarà accordato.
 [25] Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa 
                        contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre 
                        vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri 
                      peccati». [26] .
 Obiezione dei Giudei sull'autorità 
                        di Gesù27] Andarono di nuovo a Gerusalemme. E mentre egli 
                        si aggirava per il tempio, gli si avvicinarono i sommi 
                        sacerdoti, gli scribi e gli anziani e gli dissero: [28] «Con quale autorità fai queste cose? 
                        O chi ti ha dato l'autorità di farlo?».
 [29] Ma Gesù disse loro: «Vi farò 
                        anch'io una domanda e, se mi risponderete, vi dirò 
                        con quale potere lo faccio.
 [30] Il battesimo di Giovanni veniva dal cielo o dagli 
                        uomini? Rispondetemi».
 [31] Ed essi discutevano tra sé dicendo: «Se 
                        rispondiamo "dal cielo", dirà: Perché 
                        allora non gli avete creduto?
 [32] Diciamo dunque "dagli uomini"?». Però 
                        temevano la folla, perché tutti consideravano 
                        Giovanni come un vero profeta.
 [33] Allora diedero a Gesù questa risposta: «Non 
                        sappiamo». E Gesù disse loro: «Neanch'io 
                        vi dico con quale autorità faccio queste cose».
  Marco - Capitolo 12 Parabola dei vignaioli omicidi [1] Gesù si mise a parlare loro in parabole: 
                        «Un uomo piantò una vigna, vi pose attorno 
                        una siepe, scavò un torchio, costruì una 
                        torre, poi la diede in affitto a dei vignaioli e se 
                        ne andò lontano. [2] A suo tempo inviò un servo a ritirare da 
                        quei vignaioli i frutti della vigna.
 [3] Ma essi, afferratolo, lo bastonarono e lo rimandarono 
                        a mani vuote.
 [4] Inviò loro di nuovo un altro servo: anche 
                        quello lo picchiarono sulla testa e lo coprirono di 
                        insulti.
 [5] Ne inviò ancora un altro, e questo lo uccisero; 
                        e di molti altri, che egli ancora mandò, alcuni 
                        li bastonarono, altri li uccisero.
 [6] Aveva ancora uno, il figlio prediletto: lo inviò 
                        loro per ultimo, dicendo: Avranno rispetto per mio figlio!
 [7] Ma quei vignaioli dissero tra di loro: Questi è 
                        l'erede; su, uccidiamolo e l'eredità sarà 
                        nostra.
 [8] E afferratolo, lo uccisero e lo gettarono fuori 
                        della vigna.
 [9] Che cosa farà dunque il padrone della vigna? 
                        Verrà e sterminerà quei vignaioli e darà 
                        la vigna ad altri.
 [10] Non avete forse letto questa Scrittura:
 La pietra che i costruttori hanno scartata
 è diventata testata d'angolo;
 [11] dal Signore è stato fatto questo
 ed è mirabile agli occhi nostri»?
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                    | Il tributo a Cesare

 |   [13] Gli mandarono però alcuni farisei ed erodiani 
                        per coglierlo in fallo nel discorso. [14] E venuti, quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo 
                        che sei veritiero e non ti curi di nessuno; infatti 
                        non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità 
                        insegni la via di Dio. E' lecito o no dare il tributo 
                        a Cesare? Lo dobbiamo dare o no?».
 [15] Ma egli, conoscendo la loro ipocrisia, disse: «Perché 
                        mi tentate? Portatemi un denaro perché io lo 
                        veda».
 [16] Ed essi glielo portarono. Allora disse loro: «Di 
                        chi è questa immagine e l'iscrizione?». 
                        Gli risposero: «Di Cesare».
 [17] Gesù disse loro: «Rendete a Cesare 
                        ciò che è di Cesare e a Dio ciò 
                      che è di Dio». E rimasero ammirati di lui.
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                    | La risurrezione dei morti
 [18] Vennero a lui dei sadducei, i quali dicono che 
                        non c'è risurrezione, e lo interrogarono dicendo: [19] «Maestro, Mosè ci ha lasciato scritto 
                        che se muore il fratello di uno e lascia la moglie senza 
                        figli, il fratello ne prenda la moglie per dare discendenti 
                        al fratello.
 [20] C'erano sette fratelli: il primo prese moglie e 
                        morì senza lasciare discendenza;
 [21] allora la prese il secondo, ma morì senza 
                        lasciare discendenza; e il terzo egualmente,
 [22] e nessuno dei sette lasciò discendenza. 
                        Infine, dopo tutti, morì anche la donna.
 [23] Nella risurrezione, quando risorgeranno, a chi 
                        di loro apparterrà la donna? Poiché in 
                        sette l'hanno avuta come moglie».
 [24] Rispose loro Gesù: «Non siete voi 
                        forse in errore dal momento che non conoscete le Scritture, 
                        né la potenza di Dio?
 [25] Quando risusciteranno dai morti, infatti, non prenderanno 
                        moglie né marito, ma saranno come angeli nei 
                        cieli.
 [26] A riguardo poi dei morti che devono risorgere, 
                        non avete letto nel libro di Mosè, a proposito 
                        del roveto, come Dio gli parlò dicendo: Io sono 
                        il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e di Giacobbe?
 [27] Non è un Dio dei morti ma dei viventi! Voi 
                      siete in grande errore».
 Il primo comandamento [28] Allora si accostò uno degli scribi che 
                        li aveva uditi discutere, e, visto come aveva loro ben 
                        risposto, gli domandò: «Qual è il 
                        primo di tutti i comandamenti?». [29] Gesù rispose: «Il primo è: 
                        Ascolta, Israele. Il Signore Dio nostro è l'unico 
                        Signore;
 [30] amerai dunque il Signore Dio tuo con tutto il tuo 
                        cuore, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza.
 [31] E il secondo è questo: Amerai il prossimo 
                        tuo come te stesso. Non c'è altro comandamento 
                        più importante di questi».
 [32] Allora lo scriba gli disse: «Hai detto bene, 
                        Maestro, e secondo verità che Egli è unico 
                        e non v'è altri all'infuori di lui;
 [33] amarlo con tutto il cuore, con tutta la mente e 
                        con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso 
                        val più di tutti gli olocausti e i sacrifici».
 [34] Gesù, vedendo che aveva risposto saggiamente, 
                        gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». 
                        E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.
  Il Cristo, figlio e Signore di Davide [35] Gesù continuava a parlare, insegnando 
                        nel tempio: «Come mai dicono gli scribi che il 
                        Messia è figlio di Davide? [36] Davide stesso infatti ha detto, mosso dallo Spirito 
                        Santo:
 Disse il Signore al mio Signore:
 Siedi alla mia destra,
 finché io ponga i tuoi nemici
 come sgabello ai tuoi piedi.
 Gli scribi giudicati da Gesù [38] Diceva loro mentre insegnava: «Guardatevi 
                        dagli scribi, che amano passeggiare in lunghe vesti, 
                        ricevere saluti nelle piazze, [39] avere i primi seggi nelle sinagoghe e i primi posti 
                        nei banchetti.
 [40] Divorano le case delle vedove e ostentano di fare 
                        lunghe preghiere; essi riceveranno una condanna più 
                      grave».
 |  
                    |  |  
                    | 
                      L'obolo della vedova
 |    [41] E sedutosi di fronte al tesoro, osservava come 
                        la folla gettava monete nel tesoro.E tanti ricchi ne 
                        gettavano molte.
 [42] Ma venuta una povera vedova vi gettò due 
                        spiccioli, cioè un quattrino.
 [43] Allora, chiamati a sé i discepoli, disse 
                        loro:
 «In verità vi dico: questa vedova 
                        ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri.
 [44] Poiché tutti hanno dato del loro superfluo, 
                        essa invece, nella sua povertà, vi ha messo tutto 
                      quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere».
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                    | Marco - Capitolo 13
Discorso escatologico. Introduzione [1] Mentre usciva dal tempio, un discepolo gli disse: 
                        «Maestro, guarda che pietre e che costruzioni!». [2] Gesù gli rispose: «Vedi queste grandi 
                        costruzioni? Non rimarrà qui pietra su pietra, 
                        che non sia distrutta».
 [3] Mentre era seduto sul monte degli Ulivi, di fronte 
                        al tempio, Pietro, Giacomo, Giovanni e Andrea lo interrogavano 
                        in disparte:
 [4] «Dicci, quando accadrà questo, e quale 
                        sarà il segno che tutte queste cose staranno 
                        per compiersi?».
 L'inizio dei dolori
                        [5] Gesù si mise a dire loro: «Guardate 
                        che nessuno v'inganni! [6] Molti verranno in mio nome, dicendo: "Sono io", 
                        e inganneranno molti.
 [7] E quando sentirete parlare di guerre, non allarmatevi; 
                        bisogna infatti che ciò avvenga, ma non sarà 
                        ancora la fine.
 [8] Si leverà infatti nazione contro nazione 
                        e regno contro regno; vi saranno terremoti sulla terra 
                        e vi saranno carestie. Questo sarà il principio 
                        dei dolori.
 [9] Ma voi badate a voi stessi! Vi consegneranno ai 
                        sinedri, sarete percossi nelle sinagoghe, comparirete 
                        davanti a governatori e re a causa mia, per render testimonianza 
                        davanti a loro.
 [10] Ma prima è necessario che il vangelo sia 
                        proclamato a tutte le genti.
 [11] E quando vi condurranno via per consegnarvi, non 
                        preoccupatevi di ciò che dovrete dire, ma dite 
                        ciò che in quell'ora vi sarà dato: poiché 
                        non siete voi a parlare, ma lo Spirito Santo.
 [12] Il fratello consegnerà a morte il fratello, 
                        il padre il figlio e i figli insorgeranno contro i genitori 
                        e li metteranno a morte.
 [13] Voi sarete odiati da tutti a causa del mio nome, 
                        ma chi avrà perseverato sino alla fine sarà 
                        salvato.
 La grande tribolazione di Gerusalemme [14] Quando vedrete l'abominio della desolazione stare 
                        là dove non conviene, chi legge capisca, allora 
                        quelli che si trovano nella Giudea fuggano ai monti; [15] chi si trova sulla terrazza non scenda per entrare 
                        a prender qualcosa nella sua casa;
 [16] chi è nel campo non torni indietro a prendersi 
                        il mantello.
 [17] Guai alle donne incinte e a quelle che allatteranno 
                        in quei giorni!
 [18] Pregate che ciò non accada d'inverno;
 [19] perché quei giorni saranno una tribolazione, 
                        quale non è mai stata dall'inizio della creazione, 
                        fatta da Dio, fino al presente, né mai vi sarà.
 [20] Se il Signore non abbreviasse quei giorni, nessun 
                        uomo si salverebbe. Ma a motivo degli eletti che si 
                        è scelto ha abbreviato quei giorni.
 [21] Allora, dunque, se qualcuno vi dirà: "Ecco, 
                        il Cristo è qui, ecco è là", non 
                        ci credete;
 [22] perché sorgeranno falsi cristi e falsi profeti 
                        e faranno segni e portenti per ingannare, se fosse possibile, 
                        anche gli eletti.
 [23] Voi però state attenti! Io vi ho predetto 
                        tutto.
  Manifestazione gloriosa del Figlio dell'uomo [24] In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà
 e la luna non darà più il suo splendore
 [25] e gli astri si metteranno a cadere dal cielo
 e le potenze che sono nei cieli saranno sconvolte.
 [26] Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle 
                        nubi con grande potenza e gloria.
 [27] Ed egli manderà gli angeli e riunirà 
                        i suoi eletti dai quattro venti, dall'estremità 
                        della terra fino all'estremità del cielo.
 Parabola del fico [28] Dal fico imparate questa parabola: quando gia 
                        il suo ramo si fa tenero e mette le foglie, voi sapete 
                        che l'estate è vicina; [29] così anche voi, quando vedrete accadere 
                        queste cose, sappiate che egli è vicino, alle 
                        porte.
 [30] In verità vi dico: non passerà questa 
                        generazione prima che tutte queste cose siano avvenute.
 [31] Il cielo e la terra passeranno, ma le mie parole 
                        non passeranno.
 [32] Quanto poi a quel giorno o a quell'ora, nessuno 
                        li conosce, neanche gli angeli nel cielo, e neppure 
                        il Figlio, ma solo il Padre.
  Vegliare per non essere sorpresi [33] State attenti, vegliate, perché non sapete 
                        quando sarà il momento preciso. [34] E' come uno che è partito per un viaggio 
                        dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere 
                        ai servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al 
                        portiere di vigilare.
 [35] Vigilate dunque, poiché non sapete quando 
                        il padrone di casa ritornerà, se alla sera o 
                        a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino,
 [36] perché non giunga all'improvviso, trovandovi 
                        addormentati.
 [37] Quello che dico a voi, lo dico a tutti: Vegliate!».
 Marco - Capitolo 14
V. LA PASSIONE E LA RISURREZIONE DI GESU'Complotto contro Gesù
 [1] Mancavano intanto due giorni alla Pasqua e agli 
                        Azzimi e i sommi sacerdoti e gli scribi cercavano il 
                        modo di impadronirsi di lui con inganno, per ucciderlo. [2] Dicevano infatti: «Non durante la festa, perché 
                      non succeda un tumulto di popolo».
 
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                    |  |  
                    | L'unzione a Betania
 
 |   [3] Gesù si trovava a Betània nella 
                        casa di Simone il lebbroso. Mentre stava a mensa, giunse 
                        una donna con un vasetto di alabastro, pieno di olio 
                        profumato di nardo genuino di gran valore; ruppe il 
                        vasetto di alabastro e versò l'unguento sul suo 
                        capo. [4] Ci furono alcuni che si sdegnarono fra di loro: 
                        «Perché tutto questo spreco di olio profumato?
 [5] Si poteva benissimo vendere quest'olio a più 
                        di trecento denari e darli ai poveri!». Ed erano 
                        infuriati contro di lei.
 [6] Allora Gesù disse: «Lasciatela stare; 
                        perché le date fastidio? Ella ha compiuto verso 
                        di me un'opera buona;
 [7] i poveri infatti li avete sempre con voi e potete 
                        beneficarli quando volete, me invece non mi avete sempre.
 [8] Essa ha fatto ciò ch'era in suo potere, ungendo 
                        in anticipo il mio corpo per la sepoltura.
 [9] In verità vi dico che dovunque, in tutto 
                        il mondo, sarà annunziato il vangelo, si racconterà 
                      pure in suo ricordo ciò che ella ha fatto».
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                    | Il tradimento di Giuda
 [10] Allora Giuda Iscariota, uno dei Dodici, si recò 
                        dai sommi sacerdoti, per consegnare loro Gesù. [11] Quelli all'udirlo si rallegrarono e promisero di 
                        dargli denaro. Ed egli cercava l'occasione opportuna 
                      per consegnarlo.
 Preparativi del pasto pasquale [12] Il primo giorno degli Azzimi, quando si immolava 
                        la Pasqua, i suoi discepoli gli dissero: «Dove 
                        vuoi che andiamo a preparare perché tu possa 
                        mangiare la Pasqua?». [13] Allora mandò due dei suoi discepoli dicendo 
                        loro: «Andate in città e vi verrà 
                        incontro un uomo con una brocca d'acqua; seguitelo
 [14] e là dove entrerà dite al padrone 
                        di casa: Il Maestro dice: Dov'è la mia stanza, 
                        perché io vi possa mangiare la Pasqua con i miei 
                        discepoli?
 [15] Egli vi mostrerà al piano superiore una 
                        grande sala con i tappeti, gia pronta; là preparate 
                        per noi».
 [16] I discepoli andarono e, entrati in città, 
                        trovarono come aveva detto loro e prepararono per la 
                      Pasqua.
 Annunzio del tradimento di Giuda [17] Venuta la sera, egli giunse con i Dodici. [18] Ora, mentre erano a mensa e mangiavano, Gesù 
                        disse: «In verità vi dico, uno di voi, 
                        colui che mangia con me, mi tradirà».
 [19] Allora cominciarono a rattristarsi e a dirgli uno 
                        dopo l'altro: «Sono forse io?».
 [20] Ed egli disse loro: «Uno dei Dodici, colui 
                        che intinge con me nel piatto.
 [21] Il Figlio dell'uomo se ne va, come sta scritto 
                        di lui, ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell'uomo 
                        è tradito! Bene per quell'uomo se non fosse mai 
                      nato!».
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                    |  |  
                    | 
                      Istituzione dell'Eucaristia
 |   [22] Mentre mangiavano prese il pane e, pronunziata 
                        la benedizione, lo spezzò e lo diede loro, dicendo: 
                        «Prendete, questo è il mio corpo». [23] Poi prese il calice e rese grazie, lo diede loro 
                        e ne bevvero tutti.
 [24] E disse: «Questo è il mio sangue, 
                        il sangue dell'alleanza versato per molti.
 [25] In verità vi dico che io non berrò 
                        più del frutto della vite fino al giorno in cui 
                      lo berrò nuovo nel regno di Dio».
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                    | Predizione del rinnegamento di Pietro
 [26] E dopo aver cantato l'inno, uscirono verso il 
                        monte degli Ulivi. [27] Gesù disse loro: «Tutti rimarrete 
                        scandalizzati, poiché sta scritto:
 Percuoterò il pastore e le pecore saranno disperse.
 [28] Ma, dopo la mia risurrezione, vi precederò 
                        in Galilea».
 [29] Allora Pietro gli disse: «Anche se tutti 
                        saranno scandalizzati, io non lo sarò».
 [30] Gesù gli disse: «In verità 
                        ti dico: proprio tu oggi, in questa stessa notte, prima 
                        che il gallo canti due volte, mi rinnegherai tre volte».
 [31] Ma egli, con grande insistenza, diceva: «Se 
                        anche dovessi morire con te, non ti rinnegherò». 
                      Lo stesso dicevano anche tutti gli altri.
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                    |  |  
                    | Al Getsemani [32] Giunsero intanto a un podere chiamato Getsèmani, 
                        ed egli disse ai suoi discepoli: «Sedetevi qui, 
                        mentre io prego». [33] Prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni 
                        e cominciò a sentire paura e angoscia.
 [34] Gesù disse loro: «La mia anima è 
                        triste fino alla morte. Restate qui e vegliate».
 [35] Poi, andato un pò innanzi, si gettò 
                        a terra e pregava che, se fosse possibile, passasse 
                        da lui quell'ora.
 [36] E diceva: «Abbà, Padre! Tutto è 
                      possibile a te, allontana da me questo calice! Però 
                      non ciò che io voglio, ma ciò che vuoi 
                      tu».
 
 |  |  
                    | [37] Tornato indietro, li trovò addormentati 
                        e disse a Pietro: «Simone, dormi? Non sei riuscito 
                      a vegliare un'ora sola?[38] Vegliate e pregate per non entrare in tentazione; 
                        lo spirito è pronto, ma la carne è debole».
 [39] Allontanatosi di nuovo, pregava dicendo le medesime 
                        parole.
 [40] Ritornato li trovò addormentati, perché 
                        i loro occhi si erano appesantiti, e non sapevano che 
                        cosa rispondergli.
 [41] Venne la terza volta e disse loro: «Dormite 
                        ormai e riposatevi! Basta, è venuta l'ora: ecco, 
                        il Figlio dell'uomo viene consegnato nelle mani dei 
                        peccatori.
 [42] Alzatevi, andiamo! Ecco, colui che mi tradisce 
                      è vicino».
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                    |  |  
                    | L'arresto di Gesù [43] E subito, mentre ancora parlava, arrivò 
                        Giuda, uno dei Dodici, e con lui una folla con spade 
                        e bastoni mandata dai sommi sacerdoti, dagli scribi 
                        e dagli anziani. [44] Chi lo tradiva aveva dato loro questo segno: «Quello 
                        che bacerò, è lui; arrestatelo e conducetelo 
                        via sotto buona scorta».
 [45] Allora gli si accostò dicendo: «Rabbì» 
                        e lo baciò.
 
 |  |  
                    | [46] Essi gli misero addosso le mani e lo arrestarono. [47] Uno dei presenti, estratta la spada, colpì 
                      il servo del sommo sacerdote e gli recise l'orecchio.
 [48] Allora Gesù disse loro: «Come contro 
                      un brigante, con spade e bastoni siete venuti a prendermi.
 [49] Ogni giorno ero in mezzo a voi a insegnare nel 
                      tempio, e non mi avete arrestato. Si adempiano dunque 
                      le Scritture!».
 [50] Tutti allora, abbandonandolo, fuggirono.
 [51] Un giovanetto però lo seguiva, rivestito 
                      soltanto di un lenzuolo, e lo fermarono.
 [52] Ma egli, lasciato il lenzuolo, fuggì via 
                      nudo.
 Gesù davanti al Sinedrio53] Allora condussero Gesù dal sommo sacerdote, 
                        e là si riunirono tutti i capi dei sacerdoti, 
                        gli anziani e gli scribi. [54] Pietro lo aveva seguito da lontano, fin dentro 
                        il cortile del sommo sacerdote; e se ne stava seduto 
                        tra i servi, scaldandosi al fuoco.
 [55] Intanto i capi dei sacerdoti e tutto il sinedrio 
                        cercavano una testimonianza contro Gesù per metterlo 
                        a morte, ma non la trovavano.
 [56] Molti infatti attestavano il falso contro di lui 
                        e così le loro testimonianze non erano concordi.
 [57] Ma alcuni si alzarono per testimoniare il falso 
                        contro di lui, dicendo:
 [58] «Noi lo abbiamo udito mentre diceva: Io distruggerò 
                        questo tempio fatto da mani d'uomo e in tre giorni ne 
                        edificherò un altro non fatto da mani d'uomo».
 [59] Ma nemmeno su questo punto la loro testimonianza 
                        era concorde.
 [60] Allora il sommo sacerdote, levatosi in mezzo all'assemblea, 
                        interrogò Gesù dicendo: «Non rispondi 
                        nulla? Che cosa testimoniano costoro contro di te?».
 [61] Ma egli taceva e non rispondeva nulla. Di nuovo 
                        il sommo sacerdote lo interrogò dicendogli: «Sei 
                        tu il Cristo, il Figlio di Dio benedetto?».
 [62] Gesù rispose: «Io lo sono!
 E vedrete il Figlio dell'uomo
 seduto alla destra della Potenza
 e venire con le nubi del cielo».
 [63] Allora il sommo sacerdote, stracciandosi le vesti, 
                        disse: «Che bisogno abbiamo ancora di testimoni?
 [64] Avete udito la bestemmia; che ve ne pare?». 
                        Tutti sentenziarono che era reo di morte.
 [65] Allora alcuni cominciarono a sputargli addosso, 
                        a coprirgli il volto, a schiaffeggiarlo e a dirgli: 
                      «Indovina». I servi intanto lo percuotevano.
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                    | Rinnegamenti di Pietro
 [66] Mentre Pietro era giù nel cortile, venne 
                        una serva del sommo sacerdote [67] e, vedendo Pietro che stava a scaldarsi, lo fissò 
                        e gli disse: «Anche tu eri con il Nazareno, con 
                        Gesù».
 [68] Ma egli negò: «Non so e non capisco 
                        quello che vuoi dire». Uscì quindi fuori 
                        del cortile e il gallo cantò.
 [69] E la serva, vedendolo, ricominciò a dire 
                        ai presenti: «Costui è di quelli».
 [70] Ma egli negò di nuovo. Dopo un poco i presenti 
                        dissero di nuovo a Pietro: «Tu sei certo di quelli, 
                        perché sei Galileo».
 [71] Ma egli cominciò a imprecare e a giurare: 
                        «Non conosco quell'uomo che voi dite».
 [72] Per la seconda volta un gallo cantò. Allora 
                        Pietro si ricordò di quella parola che Gesù 
                        gli aveva detto: «Prima che il gallo canti due 
                        volte, mi rinnegherai per tre volte». E scoppiò 
                      in pianto.
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                      Marco - Capitolo 15 Gesù davanti a Pilato
 

 |   [1] Al mattino i sommi sacerdoti, con gli 
                        anziani, gli scribi e tutto il sinedrio, dopo aver tenuto 
                        consiglio, misero in catene Gesù, lo condussero 
                        e lo consegnarono a Pilato. [2] Allora Pilato prese a interrogarlo: «Sei tu 
                        il re dei Giudei?». Ed egli rispose: «Tu 
                        lo dici».
 [3] I sommi sacerdoti frattanto gli muovevano molte 
                        accuse.
 [4] Pilato lo interrogò di nuovo: «Non 
                      rispondi nulla? Vedi di quante cose ti accusano!».
 [5] Ma Gesù non rispose più nulla, sicché 
                      Pilato ne restò meravigliato.
 
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                    | [6] Per la festa egli era solito rilasciare un carcerato 
                      a loro richiesta. [7] Un tale chiamato Barabba si trovava in carcere insieme 
                      ai ribelli che nel tumulto avevano commesso un omicidio.
 [8] La folla, accorsa, cominciò a chiedere ciò 
                      che sempre egli le concedeva.
 [9] Allora Pilato rispose loro: «Volete che vi 
                      rilasci il re dei Giudei?».
 [10] Sapeva infatti che i sommi sacerdoti glielo avevano 
                      consegnato per invidia.
 [11] Ma i sommi sacerdoti sobillarono la folla perché 
                      egli rilasciasse loro piuttosto Barabba.
 [12] Pilato replicò: «Che farò dunque 
                      di quello che voi chiamate il re dei Giudei?».
 [13] Ed essi di nuovo gridarono: «Crocifiggilo!».
 [14] Ma Pilato diceva loro: «Che male ha fatto?». 
                      Allora essi gridarono più forte: «Crocifiggilo!».
 [15] E Pilato, volendo dar soddisfazione alla moltitudine, 
                      rilasciò loro Barabba e, dopo aver fatto flagellare 
                      Gesù, lo consegnò perché fosse 
                      crocifisso.
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                    | La corona di spine [16] Allora i soldati lo condussero dentro il cortile, 
                        cioè nel pretorio, e convocarono tutta la coorte. [17] Lo rivestirono di porpora e, dopo aver intrecciato 
                        una corona di spine, gliela misero sul capo.
 [18] Cominciarono poi a salutarlo: «Salve, re 
                        dei Giudei!».
 [19] E gli percuotevano il capo con una canna, gli sputavano 
                        addosso e, piegando le ginocchia, si prostravano a lui.
 [20] Dopo averlo schernito, lo spogliarono della porpora 
                        e gli rimisero le sue vesti, poi lo condussero fuori 
                      per crocifiggerlo.
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                    | La via della croce [21] Allora costrinsero un tale che passava, un certo 
                        Simone di Cirene che veniva dalla campagna, padre di 
                        Alessandro e Rufo, a portare la croce. [22] Condussero dunque Gesù al luogo del Gòlgota, 
                        che significa luogo del cranio,
 [23] e gli offrirono vino mescolato con mirra, ma egli 
                        non ne prese.
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                    | La crocifissione
 [24] Poi lo crocifissero e si divisero le sue vesti, 
                        tirando a sorte su di esse quello che ciascuno dovesse 
                        prendere. [25] Erano le nove del mattino quando lo crocifissero.
 [26] E l'iscrizione con il motivo della condanna diceva: 
                        Il re dei Giudei.
 [27] Con lui crocifissero anche due ladroni, uno alla 
                        sua destra e uno alla sinistra.
 
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                    | Gesù in croce deriso e oltraggiato [29] I passanti lo insultavano e, scuotendo il capo, 
                        esclamavano: «Ehi, tu che distruggi il tempio 
                        e lo riedifichi in tre giorni, [30] salva te stesso scendendo dalla croce!».
 [31] Ugualmente anche i sommi sacerdoti con gli scribi, 
                        facendosi beffe di lui, dicevano: «Ha salvato 
                        altri, non può salvare se stesso!
 [32] Il Cristo, il re d'Israele, scenda ora dalla croce, 
                        perché vediamo e crediamo». E anche quelli 
                      che erano stati crocifissi con lui lo insultavano.
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                    | La morte di Gesù [33] Venuto mezzogiorno, si fece buio su tutta la 
                        terra, fino alle tre del pomeriggio. [34] Alle tre Gesù gridò con voce forte: 
                        Eloì, Eloì, lemà sabactàni?, 
                        chesignifica: Dio mio, Dio mio, perché mi hai 
                        abbandonato?
 [35] Alcuni dei presenti, udito ciò, dicevano: 
                        «Ecco, chiama Elia!».
 [36] Uno corse a inzuppare di aceto una spugna e, postala 
                        su una canna, gli dava da bere, dicendo: «Aspettate, 
                        vediamo se viene Elia a toglierlo dalla croce».
 [37] Ma Gesù, dando un forte grido, spirò.
 [38] Il velo del tempio si squarciò in due, dall'alto 
                        in basso.
 [39] Allora il centurione che gli stava di fronte, vistolo 
                        spirare in quel modo, disse: «Veramente quest'uomo 
                      era Figlio di Dio!».
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                    | Le pie donne sul Calvario [40] C'erano anche alcune donne, che stavano ad osservare 
                        da lontano, tra le quali Maria di Màgdala, Maria 
                        madre di Giacomo il minore e di Ioses, e Salome, [41] che lo seguivano e servivano quando era ancora 
                        in Galilea, e molte altre che erano salite con lui a 
                      Gerusalemme.
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                    | La sepoltura [42] Sopraggiunta ormai la sera, poiché era 
                        la Parascève, cioè la vigilia del sabato, [43] Giuseppe d'Arimatèa, membro autorevole del 
                        sinedrio, che aspettava anche lui il regno di Dio, andò 
                        coraggiosamente da Pilato per chiedere il corpo di Gesù.
 [44] Pilato si meravigliò che fosse gia morto 
                        e, chiamato il centurione, lo interrogò se fosse 
                        morto da tempo.
 [45] Informato dal centurione, concesse la salma a Giuseppe.
 [46] Egli allora, comprato un lenzuolo, lo calò 
                        giù dalla croce e, avvoltolo nel lenzuolo, lo 
                        depose in un sepolcro scavato nella roccia. Poi fece 
                        rotolare un masso contro l'entrata del sepolcro.
 [47] Intanto Maria di Màgdala e Maria madre di 
                      Ioses stavano ad osservare dove veniva deposto.
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                    | La tomba vuota. Messaggio dell'angelo [1] Passato il sabato, Maria di Màgdala, Maria 
                        di Giacomo e Salome comprarono oli aromatici per andare 
                        a imbalsamare Gesù. [2] Di buon mattino, il primo giorno dopo il sabato, 
                        vennero al sepolcro al levar del sole.
 [3] Esse dicevano tra loro: «Chi ci rotolerà 
                        via il masso dall'ingresso del sepolcro?».
 [4] Ma, guardando, videro che il masso era gia stato 
                        rotolato via, benché fosse molto grande.
 [5] Entrando nel sepolcro, videro un giovane, seduto 
                        sulla destra, vestito d'una veste bianca, ed ebbero 
                        paura.
 [6] Ma egli disse loro: «Non abbiate paura! Voi 
                        cercate Gesù Nazareno, il crocifisso. E' risorto, 
                        non è qui. Ecco il luogo dove l'avevano deposto.
 [7] Ora andate, dite ai suoi discepoli e a Pietro che 
                        egli vi precede in Galilea. Là lo vedrete, come 
                        vi ha detto».
 [8] Ed esse, uscite, fuggirono via dal sepolcro perché 
                        erano piene di timore e di spavento. E non dissero niente 
                      a nessuno, perché avevano paura.
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                    | Apparizioni di Gesù risuscitato
 [9] Risuscitato al mattino nel primo 
                        giorno dopo il sabato, apparve prima a Maria di Màgdala, 
                        dalla quale aveva cacciato sette demòni. [10] Questa andò ad annunziarlo ai suoi seguaci 
                        che erano in lutto e in pianto.
 [11] Ma essi, udito che era vivo ed era stato visto 
                        da lei, non vollero credere.
 [12] Dopo ciò, apparve a due di loro sotto altro 
                        aspetto, mentre erano in cammino verso la campagna.
 [13] Anch'essi ritornarono ad annunziarlo agli altri; 
                        ma neanche a loro vollero credere.
 [14] Alla fine apparve agli undici, mentre stavano a 
                        mensa, e li rimproverò per la loro incredulità 
                        e durezza di cuore, perché non avevano creduto 
                        a quelli che lo avevano visto risuscitato.
 [15] Gesù disse loro: «Andate in tutto 
                        il mondo e predicate il vangelo ad ogni creatura.
 [16] Chi crederà e sarà battezzato sarà 
                        salvo, ma chi non crederà sarà condannato.
 [17] E questi saranno i segni che accompagneranno quelli 
                        che credono: nel mio nome scacceranno i demòni, 
                        parleranno lingue nuove,
 [18] prenderanno in mano i serpenti e, se berranno qualche 
                        veleno, non recherà loro danno, imporranno le 
                        mani ai malati e questi guariranno».
 [19] Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, 
                        fu assunto in cielo e sedette alla destra di Dio.
 [20] Allora essi partirono e predicarono dappertutto, 
                        mentre il Signore operava insieme con loro e confermava 
                      la parola con i prodigi che l'accompagnavano.
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